sabato 2 ottobre 2010

Andrea Bajani - SE CONSIDERI LE COLPE (Laura)



LAURA


Una storia semplice, per trascorrere qualche ora in compagnia di un buon libro.




Nato a Roma nel 1975, vive e lavora a Torino, dove, dopo aver collaborato con "L'Indice" e con l'Osservatorio Letterario Giovanile del Comune, è divenuto consulente editoriale per la casa editrice Codice. In cinque anni ha cambiato otto lavori: è stato consulente, collaboratore occasionale, co.co.co, collaboratore a progetto e libero professionista. Ha partecipato a molte antologie, fra cui "Lettere In-chiostro" (Addictions, 1999). Ha pubblicato diversi romanzi: "Morto un papa" (Portofranco, 2002), "Qui non ci sono perdenti" (PeQuod, 2003), e il recente "Cordiali saluti" (Einaudi, 2005), salutato con entusiasmo da pubblico e critica.


Gli uomini che atterrano a Bucarest sono in cerca di fortuna. Hanno trasferito lí le loro aziende, comprato terreni e fuoristrada e innalzato capannoni con nomi italiani. Lui invece cerca qualcos'altro: vuole capire chi era sua madre ora che non c'è più, ridarle un volto, camminare le sue strade. Nel ricordo rimangono un'infanzia magica e un abbandono, le due metà di una donna che si è lasciata tutto alle spalle per seguire un progetto grandioso e un uomo sbagliato. Sullo sfondo il ritratto feroce di un Occidente che spaccia miti da due soldi, e per due soldi compra la miseria altrui. 

«Hai cominciato a partire che ero piccolo. La prima volta è stato un viaggio di piacere, andare a trovare degli amici che avevano tentato la fortuna. Mi avevi disegnato il mondo sopra un foglio, la sera prima, e mi avevi fatto vedere dove andavi. Noi siamo qui, mi avevi detto, e domani io sarò in questo punto quaggiù. Avevi tracciato una riga con un pennarello rosso che partiva da casa e arrivava fin lì. È un ponte, dicevi, è come passare dall'altra parte del fiume. Così sotto il ponte avevamo colorato tutto di blu, avevamo riempito d'acqua l'Europa. Poi il foglio l'avevamo attaccato con lo scotch allo sportello del frigo, e lì è rimasto per gli anni a venire». 

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